Non si deve permettere, di fronte ai vissuti traumatici che coinvolgono intere comunità, che il dolore dei minori si trasformi in angoscia. Occorre accogliere e alleviare le loro paure, rendere possibile la condivisione dei vissuti e delle relative sofferenze, aiutarli nell’elaborazione del lutto per sostenerli nel superamento del trauma tramite la collettività scolastica e all’interno di essa.
È questa la finalità dei progetti messi in atto – il nucleo di questo libro – per fronteggiare le emergenze psicologiche scaturite dai vissuti traumatici quali terremoti, disastri ambientali, la violenza sui minori, il degrado socio-culturale, la non facile presa di consapevolezza della tratta degli esseri umani e, infine, dell’Olocausto, una delle pagine più buie della storia dell’umanità.
Il volume documenta, attraverso i contributi di studenti, dirigenti scolastici e docenti, la modalità di intervento, efficace e innovativa, nelle situazioni emergenziali.
Come risulta evidente dalle esperienze riportate, è necessario partire dagli insegnanti, dal loro ruolo di educatori, di bussole imprescindibili per la crescita dei loro alunni, rendendoli – come adulti referenti – gli artefici del far fronte ai traumi e, in generale, alle esperienze sfavorevoli vissute in età infantile.
Nelle situazioni emergenziali e nei contesti difficili, la scuola riscopre i suoi punti di forza e si conferma il luogo fisico e psicologico da cui ripartire e dove ritrovare se stessi nell’interazione e nella condivisione con gli altri.
Lo dimostrano le parole dei ragazzi e delle ragazze, che hanno raccontato le loro storie e i disegni dei bambini e delle bambine che, con la «profonda semplicità» tipica della loro età, non hanno più voluto tenere la paura nello zaino.