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Dallo spazio fusionale allo spazio analitico

  • Anno: 2020
  • Pagine: 115
  • Collana: Lecturae
  • Formato: 13x21
  • ISBN cartaceo: 9788874874293
  • € 17.00
  • € 16.15

Come accedere ai luoghi del bambino e come rispettarli?
Come alleviare il disagio dei genitori nelle relazioni primarie con i figli?
Nella mente della psicoterapeuta cominciano ad addensarsi alcune domande e affiorare floride intuizioni che daranno via al dopo della storia qui raccontata: la creazione di un modello terapeutico per il trattamento dell’autismo.
Per raggiungere il bambino e fornirgli le risposte di cui necessita le sole parole non possono essere sufficienti; occorre promuovere il corpo del terapeuta a strumento terapeutico, simbolizzare la materia, renderla pensabile e plasmarla…

 

Ci sono storie, nella vita professionale di uno psicoterapeuta, che segnano un prima e un dopo, perché costringono a mettere in discussione le poche certezze raggiunte e innescano intuizioni e processi mentali in grado di aprire a visuali inedite e inattese, promuovendo evoluzioni, tuttavia, coerenti.
La storia narrata in questo libro appartiene ai punti di svolta di questo genere.
Elisa, una donna di 30 anni e madre di una bambina autistica, chiede l’aiuto perché sconvolta dalla diagnosi appena ricevuta. La sua sofferenza e il suo disagio sono tali da impedire l’avvio (e anche il senso) della terapia della bambina.
Negli incontri con lei diventa subito chiara la collusione tra le fantasie inconsce, sue e del marito, sul bambino e la figlia reale. È lo scoglio più duro, perché la cura richiesta per la figlia risponde all’esigenza di proteggere, inconsciamente, il bambino interno, ferito e troppo precocemente abbandonato, dei genitori.
Si procede a piccolissime prese di consapevolezza. Elisa viene sostenuta a sintonizzarsi con la figlia, la cui vulnerabilità rende difficilissimo ogni contatto; le viene dato un tempo e un luogo per elaborare la ferita narcisistica che la diagnosi ha inflitto e per poter iniziare una nuova relazione con la bambina. Il padre viene incoraggiato a sostenere questa relazione, proteggendola dalle pressioni sociali…
È un racconto sulle vicende psichiche che hanno dato vita a uno spazio analitico. La narrazione si interrompe proprio nel momento in cui la bambina reale ha potuto essere differenziata da quella «fantasmatica», che i genitori avevano portato in terapia, consentendo il vero inizio della sua terapia.

autore

Magda Di Renzo

Psicologa, psicoterapeuta dell’età evolutiva, analista junghiana, membro dell’ARPA (Associazione per la Ricerca in Psicologia Analitica) e dell’IAAP (International Association for Analytical Psychology), direttrice della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia psicodinamica dell’età evo­lutiva dell’Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma. Responsabile del Servizio di Psicoterapia dell’età evolutiva dell’IdO, ha promosso molte ricerche nell’ambito delle patologie infantili e adolescenziali, tra cui il Pro­getto Tartaruga per i bambini affetti da autismo. Docente nelle diverse scuole di specializzazione in psicoterapia, è autrice e coautrice di numerose pubblicazioni, tra cui per i tipi delle Edizioni Magi ricordiamo: Il colore vissuto (1998), Fiaba, disegno, gesto e racconto (2a ed. 2005), I significati dell’autismo (2007), Sostenere la relazione genitori-figlio nell’autismo (2011), Le potenzialità intellettive nel bambino autistico (2011), Il processo grafico nel bambino autistico (2013), Autismo Progetto Tartaruga (2020).

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