La riflessione organica sul sistema tutoriale, il nucleo del presente volume, vede nel dialogo con lo studente non solo la consueta facilitazione dell’apprendimento, ma innanzitutto una fonte di esperienza relazionale diretta. Garantire ad ogni studente una formazione personalizzata che consenta l’espressione di tutte le sue potenzialità, sia sul piano umano che su quello professionale, è l’obiettivo primario del sistema tutoriale. Il tutor è un importante fattore di mediazione tra l’esperienza culturale e quella reale e la dimensione relazionale del tutorato, grazie alle sue caratteristiche di ascolto e di reciproca apertura, diviene una comunicazione empatica, un’esperienza di grande valore umano e un’occasione di apprendimento metacognitivo. In un’università un buon tutor, oltre ad essere efficace ed efficiente nelle sue azioni, deve fare della riflessione sul tutorato una specifica competenza accademica. Le autrici mettono in evidenza le caratteristiche che definiscono la qualità del tutorato. Dalla motivazione alla competenza specifica nel proprio ambito culturale, dalla competenza pedagogica a quella didattica, un buon sistema tutoriale deve porre l’accento soprattutto sulla capacità di dialogo, sull’intelligenza critica e quella sociale. Completano la trattazione capitoli dedicati all’approfondimento dell’etica del tutorato e riflessioni sull’integrità morale dei tutor. I modelli propri del Progetto formativo dell’Università «Campus Bio-Medico», alla base delle riflessioni espresse nel testo, si arricchiscono di esperienze degli altri atenei e la sistematicità della trattazione conferisce al volume qualità di manuale da poter applicare in diverse aree formative.