Forse il mondo è percorso da bisogni, e i singoli esseri umani, tanti,
ne sono l’espressione
Le storie sono come i volti, come le persone. Effimere, sono la sola cosa che valga la pena di essere raccontata, perchè sono l’unica strada per capire la vita. Qui a narrare storie è uno psichiatra che è anche psicoanalista. Storie reali in cui l’incontro con i cosiddetti malati mentali è ogni volta un viaggio nell’interiorità delle persone, ma anche nell’interiorità del mondo. Un viaggio che è però «senza» la psichiatria e la psicoanalisi, pur se nasce da queste e sempre vi ritorna, e che richiede che la psichiatria e la psicoanalisi siano anche un po’ «senza» se stesse. Perché le storie, come i volti, come le persone e come il mondo, si aprono sull’ignoto e devono perciò vagare attraversando tutto, senza fermarsi mai in una sola prospettiva. Se perciò questo libro non ha un volto preciso, è perché è la vita a non averlo, o ad averne tanti, e intessuti come storie. Ma la storia di tutte le storie, la storia che ne sospinge ogni altra, è il desiderio di trovare il proprio «treno per le stelle»: il desiderio di uscire dal dubbio e dalla sofferenza, per capire e per capirsi, e anche soltanto per riuscire ad accettarsi.