Jung sentiva in modo forte l’esigenza di dimostrare la natura scientifica della psicologia analitica e, definendosi l’empirista, sottolineava il suo punto di vista esclusivamente fenomenologico, in contrasto con altri approcci basati su preconcetti speculativi e idealistici. Gli autori di questo volume, appartenenti alla Società di Psicologia Analitica londinese, affrontano il complesso lavoro di Jung cercando di distinguere tra le tesi essenziali e gli aspetti marginali della sua teoria. Lo studio della strutture della psiche – nelle sue impostazioni teoriche ed evidenze cliniche – si concentra, in molti contributi, sullo sviluppo del bambino e sulla pratica della terapia infantile. Quello centrato sul bambino era, infatti, un interesse particolarmente forte tra gli analisti londinesi. Molti di loro sono approdati alla psicologia analitica dopo essersi dedicati all’infanzia in altri ambiti pratici, e i loro studi ed esperienze hanno contribuito a chiarire e ad arricchire le teorie derivate dal lavoro di Jung.