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Il suicidio in uniforme

  • Anno: 2024
  • Pagine: 190
  • Collana: Fuori collana
  • ISBN cartaceo: 9788874875009
  • € 18.00
  • € 17.10

risvolto di copertina

Possono coloro i quali sono addestrati a un lavoro pericoloso come quello di polizia o all’arte della guerra come i militari, farla finita suicidandosi?
La risposta è sì e spesso in misura anche più elevata rispetto ad altre professioni. Le notizie di cronaca, quelle che riescono a emergere, lo confermano.
La spiegazione non è semplice, ogni suicidio è una storia a sé, ove il fattore personale è intimamente coniugato con l’ambiente vissuto dal soggetto. Non c’è suicidio senza ambiente nel quale si verifica, nel quale si innesta, si avvolge e dal quale viene mosso come una radice di un possente albero si mescola, si innesta, si contorce nella terra che la nutre e se nutrimento non trova, finisce col morire.
E quell’ambiente e quella terra siamo tutti noi nella relazione con l’altro.
Questo saggio non offre semplici soluzioni, percorre invece il senso dell’esistenza, scava tagliente, a tratti pungente, più aspetti del vivere relazionale, pone argomenti di riflessione andando al cuore del problema perché se il suicidio non si può prevedere, lo si può però prevenire e mai sapremo quanti, grazie a una nostra vicinanza interiore, lo hanno evitato. O, di contro, lo hanno posto in essere avendo trovato in noi l’ambiente ostile.
Il potenziale suicida, infatti, dal punto di vista esistenziale, non ha più un progetto di mondo, non un progetto specifico di vita che fallisce ma è l’intero progetto di mondo che egli non possiede più e questo, purtroppo, se si concretizza in strutture ambientali rigide, fortemente gerarchiche, oppressive, con a capo dirigenti anaffettivi e senza competenze relazionali, freddi burocrati, può complicare ancor più le possibilità di uscire da questo vicolo cieco ove non si ha più alcun tempo e spazio per operare.
Un libro dopo il quale non si potrà mai più dire, dopo un suicidio: «Non ci eravamo accorti di nulla» o «Non sapevamo funzionasse così», «Non è stata colpa dell’organizzazione».

autore

Massimiliano Salce

Laureato in Giurisprudenza, Scienze della sicurezza economica finanziaria, Scienze psicologiche applicate; corso perfezionamento in Sicurezza e Criminologia nonché Diritto Internazionale Umanitario. È stato dirigente di una forza di polizia italiana e nell’ambito di essa oltre ad aver ricoperto incarichi di direzione reparti operativi è stato componente del nucleo «sostegno al lutto traumatico», rivolto ai familiari di militari deceduti per morte violenta o autoprocurata. Ha collaborato con professionisti psicologici negli incontri tenutisi nel Corpo della Guardia di Finanza, su temi relativi a stress, traumi, benessere ambienti di lavoro. È stato docente, all’interno della Forza armata di appartenenza, nei corsi di base e avanzati in tema di «leadership» oltre che aver tenuto insegnamenti giuridici, tecnici professionali e azioni operative di polizia. Docente al master di I livello in Criminologia presso l’Università del Molise e presso l’Università di Teramo. Cultore della materia in Sociologia Giuridica e della devianza presso l’Università degli Studi di Chieti ove ha trattato di Sociologia della violenza, collaborando con l’attuale Garante per i detenuti della regione Abruzzo. Componente della Commissione per gli esami universitari in Informatica Giuridica e Filosofia del Diritto presso l’Università di Teramo, è stato inoltre componente del nucleo interforze per la prevenzione dell’uso di droghe e alcol in età scolare tenendo incontri illustrativi presso le scuole superiori. Socio della SIPEM, Società Italiana Psicologia dell’Emergenza – sezione Marche – che opera quale organo di Protezione Civile Nazionale a sostegno psicologico contenitivo a persone colpite da traumi derivanti da disastri, catastrofi e incidenti. Autore di articoli internet dedicati al suicidio e alle tematiche del benessere organizzativo in ambito lavorativo in particolare Forze Armate e di Polizia. Ha pubblicato su «Nuova Rivista di Counseling Filosofico» in materia di filosofia esistenziale, numero speciale edito durante l’emergenza Covid. Ha partecipato alla stesura del libro Cento e una voce di informatica giuridica con uno specifico capitolo in materia di Ingegneria sociale e truffe. Ha pubblicato un libro-saggio in materia sociopsicologica per la Librati Editori: Post Corona Virus rimettere a posto le idee.

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