La storia del cinema ci regala un grande numero di film che contengono immagini e fatti provenienti da ogni parte del mondo, raccontati da svariati punti di vista e, quindi, in grado di divenire un compendio della cultura, della conoscenza e dell’anima umana.
Il volume illustra i concetti che sottendono la costruzione del racconto filmico e le forme di rappresentazione attraverso immagini.
Dalle immagini nella mente alle immagini in movimento… La capacità del cinema di riprodurre immagini mentali, modi di pensare e comportamenti nei diversi ambienti culturali di appartenenza si concretizza nella creazione di una vera e propria psico-antropologia filmica della contemporaneità, in grado di mettere in scena le caratterizzazioni tipiche dei popoli e delle nazioni e la multiculturalità e multietnicità, anche nell’ottica della globalizzazione, con il conseguente annullamento delle specificità culturali, delle differenze e dei contenuti originari.
Il volume, attraverso la prospettiva interdisciplinare dell’analisi filmica – che permette l’approfondimento delle funzioni simboliche –, considera il prodotto filmico l’espressione e la rappresentazione dell’inconscio e dell’immaginario individuale e collettivo. Partendo dalla teoria moreniana che afferma la capacità magica della riproduzione tecnica delle «immagini viventi» e dall’analisi del linguaggio filmico, si prosegue alla scoperta degli strumenti utilizzati dalla cinematografia per esteriorizzare l’inconscio, all’esame delle forme e delle tecniche del pensiero narrativo, della capacità di simulare attività mentali e di mettere in scena l’essenza intima del pensiero dell’uomo correlato con le azioni dell’ambiente.
Uno studio della commedia all’italiana, in chiusura del volume, riassume ed esemplifica le tesi portanti dell’intera trattazione.