Saint-Exupéry si è scusato con i bambini per aver dedicato
il suo libro a un adulto e ha espresso una grande preoccupazione:
«Non vorrei che il mio libro fosse letto alla leggera»
In tutto il pianeta milioni di persone continuano a leggere la favola incantata e incantevole. Nella sua dimensione profonda, Il piccolo principe è una parabola sull’infanzia e l’età adulta, sulla crisi, sulla morte e sulla speranza.
Il viaggio per il quale l’autore ci fa partire è lo stesso del piccolo principe. Ripercorriamo le stesse tappe, incontriamo gli stessi personaggi. O quasi.
Non troviamo più il re, ma i signori della politica. L’ubriacone meglio chiamarlo l’alcolista e l’uomo d’affari il drogato del lavoro. E ancora, il lampionaio è un nevrotico folle e il vanitoso un perfetto narcisista…
Un nuovo incontro con il piccolo principe e con l’umanità in crisi. Alla ricerca di se stessi, del cambiamento, della trasformazione. Perché, come diceva Nietzsche – lo psicologo tra i filosofi -, «un serpente che non cambia pelle muore».