Un cambiamento di rotta si impone nel rapporto che la nostra specie ha con le altre: si tratta di risvegliarsi finalmente da quel sonno della ragione che genera mostri, perché il male a cui sottoponiamo gli altri animali non solo è intollerabile per loro che lo soffrono e degradazione per noi che lo compiamo, ma anche perché nessuna ambizione pacifista potrà mai realizzarsi finché continueremo a sfruttarli, schiavizzarli, mangiarli, vivisezionarli, cacciarli, pescarli, indossarli, domarli, rendendo la terra un’immensa camera di tortura. Terra che potremo davvero considerare «casa comune» solo quando impareremo a rispettarne tutti gli abitanti.