La Casa Editrice rimarrà chiusa dal 12 al 23 Agosto. Gli ordini pervenuti nel periodo di chiusura, saranno evasi al rientro

Istvan Hollos

Nasce a Budapest nel 1872 da una famiglia ebrea. Compie gli studi di medicina nella città natale e svolge l’attività professionale presso vari ospedali psichiatrici. Viene nominato direttore del più grande manicomio ungherese, a Lipömetzó, nei pressi della capitale, detto Casa Gialla. Grande amico di Ferenczi, il quale lo introduce alla psicoanalisi. Vicepresidente della Società Psicoanalitica Ungherese, autore di scritti sulla malattia mentale e sulla psicoanalisi, traduttore in lingua ungherese di alcune opere di Freud, pioniere del trattamento psicoanalitico degli stati psicotici. Travolto dall’antisemitismo, viene licenziato nel 1925 e nel 1927 pubblica il romanzo-saggio I miei addii alla Casa Gialla. Si dedica alla pratica psicoanalitica privata, spesso in maniera semiclandestina. È didatta formatore di giovani analisti. Sopravvive miracolosamente agli anni del nazismo. Negli anni Cinquanta, a causa dei suoi stati confusionali e delle idee di persecuzione viene internato – su sua richiesta – nella Casa Gialla, dove collabora alla cura dei malati e dove muore nel 1957.