Romantica gente

  • Anno: 2008
  • Pagine: 144
  • Collana: Parole d'altro genere
  • Formato: 13 x 21
  • ISBN cartaceo: 9788874872480
  • € 12.00
  • € 11.4

Questa gente mi trasmette, pur insieme a tutto il dolore e le difficoltà nei quali è immersa, un senso vitale che resiste nonostante tutto e mi si attacca addosso. Mi sono chiesta tante volte perché, forse sono le mie proiezioni, le mie fantasie su di loro, il fantasmatico nel quale sono immersi, non lo so. Quello che so è che nei momenti di più acuta tristezza incontrarli mi calma, mi restituisce un senso.
Sento che nonostante tutti gli sforzi che fanno per riuscire ad assicurarsi la sopravvivenza non sopravvivono ma vivono comunque e a qualsiasi costo. Come se non perdessero mai, anche nel dolore più grande, questo senso del vivere nel quale riescono a includere tutto…

Su queste pagine, che fin da subito diventano una vivida fotografia dell’attuale situazione dei rom in Italia, si succedono storie di persone, donne innanzitutto. La porta d’ingresso di un ufficio comunale destinato alla consulenza agli stranieri si apre su un mondo abitato da chi deve inventarsi una quotidianità, avere il coraggio di tentare di trovare un lavoro, pensare al futuro tramite una scolarizzazione sperata e raramente realizzata, gridare al diritto di un’assistenza sanitaria esistente solo sulla carta ma di fatto negata con mille pretesti…
Argia è vecchia e stanca e non ce la fa più. L’hanno mandata via dalla stanza al cimitero dove viveva e stava bene.
Argia non aveva paura dei morti. «Morti non mordono», ma i serpenti e i topi che entrano ora nella sua roulotte sì. Nariba non vuole che i suoi figli stiano nella lista degli zingheri. Mica fa l’elemosina, lei. A Lukia viene portato via il figlio, ma se Lukia non è una buona madre, chi lo è allora?
Visto da dentro, visto da vicino, semplicemente visto, i rom sono un popolo che trabocca di vitalità, risorse e capacità da noi ormai non più immaginabili. L’autrice, grazie a una tanto particolare quanto rara fusione del proprio ruolo istituzionale con il proprio cuore, racconta il rapporto che lega (di fatto separa) i due mondi.
Dando una grandissima lezione su cosa dovrebbe voler dire lavorare nel pubblico, agire nel rispetto e rispettare il diritto, relazionarsi con l’utente.
O, più semplicemente, su come incontrare l’altro e riconoscerlo non diverso da se stesso.

autore

Daniela Lucatti

Ho svolto molte attività in campo culturale, formativo ed educativo. Come psicoterapeuta e sessuologa mi sono occupata per vari anni di uomini e da più di venti opero presso la Casa della Donna, centro antiviolenza di Pisa. La scrittura, sia lirica e narrativa sia di settore, mi accompagna da sempre.

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